• Éditions passées

Liberami

Federica Di Giacomo

89 minuti, 2016, Italia/Francia
Produzione: MIR Cinematografica e Opera Films

Ogni anno, e non solo in Italia, sempre più persone chiamano “possessione” il loro malessere. La Chiesa cattolica risponde all’emergenza spirituale nominando e formando un numero crescente di preti esorcisti. Fra loro c’è padre Cataldo, celebre per il suo carattere combattivo e instancabile. Ogni martedì Gloria, Enrico, Anna e Giulia, insieme a molti altri, seguono la messa di liberazione di padre Cataldo, cercando la cura a un disagio che non sembra trovare risposte né etichette.

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Federica Di Giacomo

Laureata in Antropologia, Federica Di Giacomo frequenta il Master europeo di documentario di creazione a Barcellona e, dopo aver lavorato come aiuto-sceneggiatrice in Monos como Becky di Joaquim Jordá e in En construccion di Louis José Guerin, nel 2000 gira il documentario Los colores de la trance, distribuito da BTV. Dal 2001 realizza documentari per Raisat Cinema. È produttrice, autrice e regista de Il lato grottesco della vita (2006) - premiato al Torino film festival e all'Etno film fest - e, con Antonella Gaeta, di Housing (2009), selezionato al festival di Locarno. Con Andrea Zvetkov Sanguigni vince nel 2014 il premio Solinas Documentario per la scrittura di Liberaci dal male (poi Liberami). È coordinatrice didattica del Master “Estetica e pratiche del documentario di creazione” presso l’Università La Sapienza di Roma.

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Il Successore

Mattia Epifani

52 minuti, 2015, Italia
Produzione: Fondazione Apulia Film Commission e Fluid Produzioni

Ingegnere ed ex proprietario della Tecnovar, azienda pugliese che progetta e commercia mine antiuomo, Vito Alfieri Fontana attraversa una profonda crisi esistenziale, che lo porta a mettere in discussione se stesso, il suo lavoro e i rapporti con la famiglia, in particolar modo con il padre. Una domanda lo assilla: quante vittime avrà causato la Tecnovar? La risposta assume per l’ingegnere contorni inquietanti, ma è anche il punto di partenza di un viaggio verso gli ex teatri di guerra della Bosnia ed Erzegovina, dove sono ancora attive squadre di sminatori.

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Mattia Epifani

Nato a Lecce, dal 2004 Mattia Epifani lavora come regista e operatore. Nel 2010 è autore di Rockman, documentario finanziato da Apulia Film Commission e Regione Puglia e vincitore di premi in diversi festival (Immaginaria Film Festival, Visioni Fuori Raccordo, Sole Luna Film Festival). Nel 2013 gira e produce il corto-documentario Ubu R1e, ambientato nel carcere Borgo San Nicola di Lecce e interpretato dai detenuti della sezione R1. Il suo ultimo lavoro, Il successore - prodotto da Apulia Film Commission e Fluid Produzioni -, è selezionato in alcuni tra i principali festival internazionali, tra cui IDFA, Slamdance Film Festival, Göteborg Film Festival, Torino Film Festival (vincitore del Premio Cipputi). È socio della casa di produzione Muud Film e della compagnia di teatro-carcere “Io Ci Provo”.

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Il Solengo

Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis

70 minuti, 2015, Italia/Argentina
Produzione: Ring Film e Coda Rossa Film

In un rifugio di cacciatori nella remota campagna laziale, ancora legata alle antiche tradizioni, un gruppo di anziani del luogo rievoca la vita di Mario «de’ Marcella», un uomo vissuto per più di sessant’anni nel ritiro di una grotta di tufo. Non si sa bene cosa abbia portato questo personaggio dai modi bruschi ed eccentrici a condurre un’esistenza solitaria, forse un evento risalente all’infanzia, qualcosa di misterioso e tragico. Chi lo incontrava andando a caccia, lo chiamava semplicemente "il Solengo", come il maschio del cinghiale che vive isolato dal gruppo.

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Alessio Rigo de Righi

Regista italiano che vive a Buenos Aires, Alessio Rigo de Righi ha studiato letteratura a Roma e cinema a New York. È autore di cortometraggi e documentari - Henry’s Love (2008), Catedral (2009), La Gracia del Mar (2010), Marfil (2012), Black Beast (2013) - selezionati e premiati in diversi festival, quali LIDF, ECU Cinéma du Réel. Con Il Solengo (2015), proiettato nei più importanti festival in Europa, vince il premio per il miglior documentario al Torino Film Festival e a Doclisboa.

Matteo Zoppis

Dopo aver frequentato Giurisprudenza a Roma e a Parigi, Matteo Zoppis si trasferisce a New York, dove studia regia alla New York University SCPS. Con i suoi film - All Tears Drop (2010), My Wildest Dark (2011), The Falconer (2012), Black Beast (2013) - partecipa a diversi festival in Europa e nel mondo, fra cui Roma, Sapporo, San Paolo, Buenos Aires, Montreal, Parigi. Con Il Solengo (2015) vince il premio per il miglior documentario al Torino Film Festival e a Doclisboa. Attualmente, vive e lavora a Berlino.

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Dustur

Marco Santarelli

75 minuti, 2015, Italia
Produzione: Zivago Media, Ottofilmaker, Istituto Luce Cinecittà

Nella biblioteca del carcere di Bologna, insegnanti e volontari hanno organizzato un corso scolastico sulla Costituzione italiana in dialogo con le primavere arabe e le tradizioni islamiche. I partecipanti sono prevalentemente detenuti musulmani, alcuni giovanissimi e al primo reato, altri con alle spalle molti anni di carcere. Mentre nella biblioteca, incontro dopo incontro, si discute e si affrontano i principi e i valori che hanno animato la nascita della Costituzione, fuori, Samad, un giovane ex detenuto marocchino, vive l’attesa di un fine pena che tarda ad arrivare. Sarà lui l'ultimo ospite del corso.

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Marco Santarelli

Dopo un lungo percorso come videomaker indipendente, Marco Santarelli si avvicina al cinema realizzando nel 2009 i suoi primi due documentari: GenovaTripoli (Festival dei Popoli) e Interporto (Torino Film Festival). Nel 2010 fonda la “Ottofilmaker”, producendo e firmando la regia di ScuolaMedia (Torino Film Festival). Nel 2011 realizza il suo primo lungometraggio Milleunanotte (Festival internazionale del Film di Roma) e il suo primo cortometraggio, Un mondo meglio che niente (Torino Film Festival). Nel 2013 realizza Lettera al Presidente, distribuito da Cinecittà-Luce e presentato in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma e all’International Film Festival di Rotterdam, con il quale ottiene nel 2014 la menzione speciale ai Nastri d’Argento del documentario. Dustur (2015), premiato al Cinema du Réel e al Torino Film Festival, è il suo ultimo lavoro.

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Castro

Paolo Civati

86 minuti, 2016, Italia
Produzione: Tangram Film, in collaborazione con Infinity Road Pictures e Studio Empire Digital

Il Castro è un rifugio per gli esclusi, una casa per tanti ma di nessuno. Per più di dieci anni è stata una possibilità di vita per molte famiglie. Ieri era tollerato, oggi non esiste più. L’avvicinarsi della fine è un’occasione unica per rivelare il quotidiano di una comunità che vive in una situazione e in un luogo straordinari: il Castro, torre di Babele che si racconta con la lingua dai mille accenti e da un’unica semantica, quella del diritto negato e del bisogno inevaso.

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Paolo Civati

Attore e regista, Paolo Civati si diploma nel 2002 all'Accademia Nazionale D'arte Drammatica Silvio D'Amico. In teatro partecipa a messe in scena di Giuseppe Rocca, Lorenzo Salveti, Teatro del Carretto, Giorgio Barberio Corsetti, Emma Dante, Manuela Cherubini e Jan Fabre. Nel 2005 è tra i fondatori del collettivo Malalingua Teatro, con il quale si dedica anche alla regia, scrivendo e dirigendo spettacoli presentati al premio Claudio Gora, Premio Scenario, Napoli Teatro Festival Italia, Incastro Festival, Festival di Ponza, Teatro di S. Girolamo, Teatro Vittoria di Roma, Napoli Fringe Festival. Nel 2014, oltre a dirigere lo spettacolo Lost in Cyprus - Sulle tracce di Otello, è finalista del Premio Solinas "Documentario per il Cinema" con una sceneggiatura da cui trae il suo primo film, Castro, vincitore nel 2016 al Festival dei Popoli di Firenze.

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